SPID è la chiave per accedere a numerose misure di sostegno al reddito previste dal Decreto Rilancio (decreto legge 19 maggio 2020, n. 34) in favore dei lavoratori e delle famiglie, a seguito dell’emergenza Coronavirus.
Per fruire di queste indennità è possibile fare domanda sul sito dell’INPS anche con la propria identità digitale, in alternativa a carta d’identità elettronica, carta dei servizi, PIN semplificato. I moduli per la presentazione delle domande sono già online. Riepiloghiamo le misure accessibili tramite SPID:
Queste indennità erano già previste già nel vecchio decreto Cura Italia e sono state prorogate ed estese a nuove categorie di lavoratori. Le indennità hanno un importo che oscilla tra i 500 e i 1000 euro e sono indirizzate ai lavoratori le cui attività risentono dell’emergenza epidemiologica dovuta al Covid-19. Non sono soggette ad imposizione fiscale, non sono tra esse cumulabili e non sono riconosciute ai percettori di reddito di cittadinanza e titolari di pensione. Sono destinate in particolare a:
- liberi professionisti iscritti alla gestione separata INPS;
- lavoratori titolari di rapporti di Co.Co.Co. iscritti alla gestione separata INPS;
- lavoratori dipendenti stagionali del turismo e degli stabilimenti termali che hanno cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo compreso tra il 1°gennaio 2019 e il 17 marzo 2020;
- lavoratori autonomi iscritti alle gestioni speciali dell’Assicurazione generale obbligatoria (AGO);
- lavoratori stagionali del turismo e degli stabilimenti termali;
- lavoratori del settore agricolo;
- lavoratori iscritti al FPLS (Fondo lavoratori dello spettacolo);
- lavoratori intermittenti che abbiano svolto la prestazione lavorativa per almeno trenta giornate nel periodo compreso tra il 1°gennaio 2019 e il 31 gennaio 2020;
- lavoratori dipendenti stagionali;
- lavoratori sportivi impiegati con rapporti di collaborazione è riconosciuta dalla società Sport e Salute S.p.a.
Le categorie di lavoratori che hanno già percepito l’indennità di marzo 2020 in base al Decreto Cura Italia potranno ricevere a breve l’indennità 600 euro di aprile senza presentare nuova domanda, come previsto dal decreto Rilancio.
Il bonus, già istituito dal decreto Cura Italia, è stato riconfermato nel Decreto Rilancio in conseguenza della sospensione dei servizi educativi per l’infanzia e delle attività didattiche nelle scuole, causata dell’emergenza Covid-19.
È una misura che si rivolge alle famiglie con figli di età non superiore ai 12 anni.
Possono beneficiare del bonus:
- i dipendenti privati, iscritti alla Gestione Separata e lavoratori autonomi nel limite massimo di 600 euro, in alternativa al congedo parentale;
- i lavoratori dipendenti del settore sanitario, pubblico e privato accreditato, appartenenti alla categoria dei medici, degli infermieri, dei tecnici di laboratorio biomedico, dei tecnici di radiologia medica e degli operatori sociosanitari, nonché il personale del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico impiegato per le esigenze connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19, per un importo fino a 1000 euro.
É stata introdotta un’indennità, pari a 500 euro mensili, per i mesi di aprile e maggio 2020, in favore di colf e badanti che, al 23 febbraio 2020, avevano in essere uno o più contratti di lavoro per una durata complessiva superiore a 10 ore settimanali, a condizione che non siano conviventi col datore di lavoro.
L’indennità è prevista per le famiglie in condizione di difficoltà economica a causa dell’emergenza Covid-19. L’importo oscilla tra gli 800 e i 1600 euro in base al numero dei componenti familiari.
Può accedervi chi:
- ha la residenza in Italia;
- reddito familiare inferiore al Reddito di emergenza spettante, patrimonio mobiliare familiare 2019 inferiore a 10mila euro, accresciuto di 5mila euro per ogni componente successivo al primo, fino a un massimo di 20mila euro;
- Isee inferiore a 15mila euro.
Le domande per il REM potranno essere presentate entro giugno.